Trattamenti

Riguardo il distretto cerebrale e cranico

Il neurochirurgo suggerisce un intervento, generalmente, ogni volta che esiste un’alterazione di una o più funzioni neurologiche (debolezza o paralisi degli arti, difficoltà a camminare, a parlare, a vedere, disturbi cognitivi…), oppure in caso di rischio esistente di futura alterazione, o anche di rischio per la vita.

Generalmente le lesioni intracraniche, siano esse benigne o maligne, si asportano tramite un intervento di craniotomia con procedura microchirurgica (mediante l’uso di un microscopio operatorio).

Quando si tratta dell’asportazione di un adenoma dell’ipofisi, si esegue una tecnica mininvasiva di endoscopia transnasale (si accede all’interno del cranio con una telecamera attraverso il naso). Le patologie del liquido cerebro spinale (idrocefalo ostruttivo, cisti colloidi o aracnoidi…) si possono trattare anche con un intervento endoscopico all’interno delle cavità ventricolari.

 

Riguardo le patologie della schiena

A parte i rari casi di instabilità o di compressione acuta delle strutture neurologiche (traumatologia, tumori, voluminosa ernia del disco…) il neurochirurgo valuta, insieme al paziente un’eventuale soluzione chirurgica. Infatti, nella grande maggioranza dei casi, se sintomatici, i disturbi del rachide portano a dolori alla schiena e/o agli arti.

La chirurgia può essere utile in caso di importante alterazione della qualità di vita, dovuta ai dolori oppure ad una paralisi. In assenza di paralisi, è importante provare per prima un trattamento medicale del dolore, eventualmente associato ad una riabilitazione fisioterapica.

Dato che 80% dei dolori dovuti a patologie come l’ernia del disco (cervicale o lombare) possono risolversi spontaneamente oppure con l’aiuto di una terapia adatta, spesso il neurochirurgo valuta utile aspettare 1 mese o 2 dopo l’inizio dei sintomi per proporre un intervento. Ovviamente questa tempistica (basata sulla statistica nelle pubblicazioni scientifiche) è da adattare individualmente. In caso di paralisi, di dolore insopportabile nonostante la terapia antalgica o di compressione severa del midollo spinale (compressione midollare) o di tutti i nervi del canale lombare (sindrome della cauda equina), la soluzione chirurgica può diventare urgente.

I trattamenti vanno dalla microdiscectomia (asportazione di ernia del disco) e laminectomie (ingrandimento del canale spinale) a procedure di artrodesi (fissazione e stabilizzazione di vertebre) e cementoplastica (iniezione di cemento all’interno di una vertebra).

Cranio

Le tipologie di approccio chirurgico del cranio si effettuano generalmente in microchirurgia. Le tecniche mininvasive si avvalgono dell’endoscopio per la chirurgia transnasale dell’ipofisi o per la chirurgia endoventricolare.

Rachide

Riguardo la chirurgia del rachide, si praticano tecniche che vanno dalla microdiscectomia all’artrodesi o all’atroplastica, passando per tecniche percutanee, vertebroplastica o cementoplastica.

Pediatria

Questa sezione è al momento in fase di elaborazione.

La neurochirurgia pediatrica tratta le seguenti patologie :