Esami
Dopo un esame clinico, lo specialista effettua ipotesi diagnostiche, che vengono confermate, smentite e/o arricchite tramite gli esami strumentali.
Il medico può richiedere esami anatomici (che permettono la visualizzazione della patologia) o esami fisiologici (che consentono di registrare le anomalie nel passaggio del flusso elettrico nel sistema nervoso centrale e/o periferico).
Quali sono gli esami anatomici?
Radiografie
La radiografia è un esame diagnostico che si effettua tramite l’utilizzo di raggi X, che transitano in un’unica direzione fornendo un’immagine generalmente frontale o laterale della schiena o del rachide. Hanno il vantaggio di far vedere la struttura della colonna vertebrale in situazione di carico, in piedi.
Possono essere standard (immobili) oppure dinamiche (in flessione, in estensione, etc.). Queste ultime forniscono informazioni sulla mobilità dei vari segmenti del rachide.
Si tratta di un esame che dura pochi istanti.
TAC
La tomografia computerizzata è una tecnica diagnostica che consente di esaminare il corpo per immagini attraverso fasci di raggi X nell’area interessata; le immagini che fuoriescono vengono rielaborate da un computer, che le ricostruisce tridimensionalmente.
Talvolta può essere effettuata mediante l’utilizzo di un mezzo di contrasto (Iodio) che viene iniettato per via endovenosa.
Per eseguire l’esame, il paziente deve stendersi su un lettino che scorre dentro la macchina, e deve restare fermo per tutta la durata dell’esame, che in genere è di pochi minuti.
Risonanza magnetica
La risonanza magnetica (RM) è una tecnica diagnostica che fornisce immagini del corpo umano utilizzando campi magnetici, senza esporre il paziente a radiazioni ionizzanti.
Talvolta può essere effettuata tramite l’utilizzo di un mezzo di contrasto (il Gadolinio) che viene iniettato per via endovenosa.
Per eseguire l’esame, il paziente deve stendersi su un lettino che scorre dentro la macchina, e deve restare fermo per tutta la durata dell’esame. La durata dell’esame è mediamente di 40 minuti.
Si tratta di un esame indolore e gli unici fastidi che può comportare derivano dal senso di claustrofobia e dal forte rumore provocato dalla macchina.
Non possono effettuare l’esame i portatori di pacemaker cardiaco o di neurostimolatori, o coloro che hanno corpi estranei metallici all’interno del corpo.
Da qualche anno esiste la Risonanza magnetica dinamica che consente di vedere il rachide nelle sue condizioni fisiologiche (in piedi o in movimento) al fine di riprodurre le posizioni che provocano i dolori, individuando eventuali patologie non evidenziate dagli esami tradizionali.
Risonanza magnetica dinamica (Primus Medical Center di Forli)
Quali sono gli esami fisiologici?
Elettroencefalogramma (EEG)
Attraverso l’elettroencefalogramma (EEG) si registra l’attività elettrica dell’encefalo tramite elettrodi esterni; tale registrazione è rappresentata da una serie di onde riprodotte su uno schermo e stampate su carta o trasferite su un supporto elettronico.
L’elettroencefalogramma standard dura circa 20 minuti mentre l’EEG dinamico (Holter) registra l’attività elettrica cerebrale per 24 ore. Nel campo della neurochirurgia, tale esame risulta molto utile per la scoperta e il controllo dell’epilessia o del sospetto di crisi epilettiche. Si tratta di un esame assolutamente indolore. Viene generalmente interpretato da un medico neurologo mentre è effettuato da un tecnico.
Questa tecnica è spesso usata durante gli interventi chirurgici al cervello al fine di monitorare le funzioni elettriche cerebrali in diretta.
Elettromiogramma (EMG)
L’elettromiografia (EMG) è un esame che permette lo studio dei nervi e dei muscoli degli arti superiori e inferiori attraverso l’utilizzo di elettrodi che registrano e trasferiscono su un grafico l’attività muscolare e nervosa. L’EMG studia il sistema nervoso periferico. Viene interpretato da un neurologo e dura generalmente tra 30 e 60 min.
Nel campo della neurochirurgia, tale esame risulta utile soprattutto per la diagnosi di radicolopatie (sciatica, cruralgia, cervicobrachialgia) ((Mettre liens vers ces pathologies)) o sindrome del tunnel carpale. Permette di direzionare la diagnosi verso una radice cervicale o lombare in particolare. Gli stimoli elettrici possono creare leggeri fastidi.
Questa tecnica è spesso usata durante gli interventi chirurgici sui nervi periferici al fine di monitorare le funzioni elettriche di tali nervi.
Potenziali evocati (PEM, PESS, PEV, PEA, etc.)
I potenziali evocati sono esami che permettono di studiare il passaggio dell’influsso nervoso tra il sistema nervoso centrale e quello periferico (gli arti, occhi, orecchie…) in un verso o nell’altro, attraverso l’utilizzo di elettrodi che registrano e trasferiscono su un grafico l’attività muscolare e nervosa.
I Potenziali Evocati Motori (PEM) studiano la via tra uno stimolo sulla corteccia cerebrale motoria e i muscoli degli arti, attraverso il midollo spinale.
I Potenziali Evocati Somato-Sensoriali (PESS) studiano le vie nervose tra uno stimolo periferico (sugli arti) e la risposta sulla corteccia cerebrale, attraverso il midollo spinale.
I potenziali Evocati Visivi (PEV) studiano le vie tra la corteccia visiva occipitale (parte posteriore del cervello) attraverso il nervo ottico che viene stimolato con impulsi visivi tramite uno schermo.
I Potenziali Evocati Acustici (PEA) studiano le vie auditive tra il cervello e stimoli auditivi esterni.
Queste tecniche sono spesso usate durante gli interventi chirurgici, in particolare sul midollo spinale, al fine di monitorare le funzioni elettriche tra il cervello e i 4 arti.
Esame oculistico (campo visivo)
Il campo visivo consente di rappresentare su una griglia la porzione di spazio che il paziente riesce a vedere tenendo lo sguardo in avanti, nonché per quantificare e valutare la sensibilità della retina.
È un esame che viene effettuato al buio, concentrandosi su un occhio alla volta. Come in molti esami oculistici, il paziente deve appoggiare il mento e la fronte su un supporto, e deve guardare un punto fisso, una sorta di cupola nel cui interno scorrono stimoli luminosi di intensità variabile. Il paziente deve schiacciare un pulsante nel momento in cui riesce a percepire lo stimolo luminoso.
Nel campo della neurochirurgia, tale esame risulta utile per la scoperta e il controllo di alterazioni del campo visivo dovute a lesioni sul tragitto delle vie visive (nervi ottici, chiasma ottico, fibre cerebrali) come l’adenoma dell’ipofisi.
È un esame indolore che dura pochi minuti.
Quali esami eseguire prima della visita neurochirurgica?
È consigliabile effettuare un minimo di esami diagnostici già prima della visita specialistica, in modo di orientare lo specialista nella giusta diagnosi e/o trattamento. Tali esami devono essere il più possibile recenti ed il paziente deve portarli con sé ad ogni visita.