Dott. François LECHANOINE

Neurochirurgo Senior Consultant, specialista in chirurgia Cerebrale, Vertebrale mini invasiva e pediatrica, presso il Maria Cecilia Hospital di Cotignola, il Piccole Figlie Hospital di Parma e la Domus Nova di Ravenna, ospedali di alta specialità, accreditati S.S.N. e convenzionati con la maggior parte dei circuiti assicurativi internazionali.

Segreteria: aperta da Lunedì al Venerdì dalle 09:30 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00

 348 916 3317

Studi: Milano, Roma, Napoli, Caserta, Bari, Mola di Bari, Domegge di Cadore, Ravenna, Castrocaro Terme, Fermo.
 

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dilatazione ventricolare

Idrocefalo

Con il termine idrocefalo si identifica l’accumulo di liquido cerebrospinale (o liquor) nei ventricoli cerebrali, che di conseguenza aumentano di volume. Il nome della patologia, derivante dal greco, significa letteralmente “acqua nella testa”.

A cosa serve il liquor?

Proprio simile all’acqua è infatti il liquor, all’interno del quale sono immersi cervello e midollo spinale. Questo liquido svolge un ruolo fondamentale e molteplice:

  • protegge midollo e cervello da eventuali traumi
  • porta al cervello sostanze nutrienti ed elimina quelle nocive
  • bilancia le variazioni di pressione intracraniche e intravertebrali
idrocefalo con dilatazione ventricolare

Idrocefalo: le cause

Fra le cause più comuni dell’idrocefalo vi sono: emorragie cerebrali (legate ad aneurismi), tumori al cervello, traumi, meningiti e infezioni, complicazioni emorragiche nel neonato prematuro. Più di rado si può considerare una patologia ereditaria, ma può essere legato a patologie dello sviluppo fetale, come spina bifida ed encefalocele. I soggetti più colpiti sono i bambini (idrocefalo congenito) e gli adulti con più di 60 anni (idrocefalo normoteso)

Idrocefalo e sintomi per fascia d’età

I sintomi dell’idrocefalo variano a seconda dell’età del paziente:

  • neonato: aumento anomalo della circonferenza cranica, tensione e gonfiore della fontanella, cute della testa sottile e tesa con vene prominenti, separazione fra le ossa del cranio, vomito, irritabilità, deviazione dello sguardo verso il basso (segno del sole calante), inappetenza, assopimento
  • bambino: aumento anomalo della circonferenza cranica nel primo anno di vita, cefalea, vomito, nausea, febbre, disturbi della vista (visione doppia e calo), irritabilità, assopimento, perdita di equilibrio e coordinazione, ritardo nella deambulazione e nell’uso della parola, mancanza di concentrazione, disturbi del carattere, perdita delle funzioni sensitive e motorie, crisi epilettiche, inappetenza
  • giovane: cefalea, difficoltà nello svegliarsi e nel restare svegli, mancanza di equilibrio e coordinazione, incontinenza urinaria, disturbi della vista, disturbi cognitivi invalidanti per l’intelletto e le attività lavorative
  • adulto e anziano: disturbi della deambulazione, incontinenza urinaria, trascinamento dei piedi, perdita della memoria, demenza. Quest’ultima dev’essere accuratamente indagata, in quanto è necessario distinguere un sintomo di idrocefalo normoteso da uno di malattia di Alzheimer

Idrocefalo: diagnosi e trattamento

Una visita approfondita del proprio medico di base e un esame neurologico completo sono i primi passi per giungere a una diagnosi certa di idrocefalo. Coerentemente con la fascia d’età del paziente, gli esami strumentali da eseguire sono l’ecografia per il neonato, la risonanza magnetica encefalo per il bambino, TAC o RM encefalo per giovane, adulto e anziano. Il trattamento viene individuato a seconda delle cause dell’idrocefalo, della gravità della patologia e delle condizioni del paziente. Se l’idrocefalo trova origine in un tumore o in una malformazione, si può intervenire direttamente sulla causa. È inoltre possibile drenare il liquido in altra sede, tramite una valvola, appositamente impiantata subito sotto i capelli o dietro l’orecchio, e due cateteri. Questo strumento è costantemente in funzione e deve restare in quel punto per tutta la vita. In alternativa, è possibile eseguire un’operazione di terzo-ventricolostomia: l’intervento, eseguito con l’aiuto di un endoscopio che permette la visualizzazione interna, apre un nuovo passaggio per il liquor sul pavimento del terzo ventricolo.

Guarigione e aspettative di vita

Subito dopo l’eventuale operazione chirurgica, è necessario misurare le funzioni neurologiche, operando un confronto con quelle presenti nel pre-operatorio. In caso di persistenza dei disturbi, si può procedere con una riabilitazione specifica. Se al paziente è stato impiantato lo shunt di drenaggio, è necessario monitorare costantemente il funzionamento della valvola tramite TAC o RM all’encefalo, così come bisogna verificare il posizionamento dei cateteri con radiografia ed ecografia addominale. È essenziale contattare tempestivamente il proprio medico se dovessero presentarsi dolore, rossore, tensione e gonfiore nella zona dov’è stata realizzata l’incisione o lungo il tubo; sonnolenza; irritabilità; febbre; nausea; vomito; cefalea; visione doppia; dolore all’addome; sintomi neurologici già precedentemente sperimentati. In caso di malfunzionamento della valvola, che causa la ripresa dei sintomi da idrocefalo, è possibile ricorrere a una sostituzione, in genere risolutiva. La prognosi è rigorosamente legata a origini dell’idrocefalo, sintomatologia e risposta alla terapia. Di conseguenza, è molto difficile effettuare una previsione per la guarigione del paziente. Elemento di peso in questo percorso è la tempestività, sia nella diagnosi che nel trattamento. Se non trattato, purtroppo l’idrocefalo congenito non dà aspettative di vita elevate: 4 anni circa. 

The Fabric of Life e la ghiandola ipofisaria

NEWS – ART: The Fabric of Life by Penny Oliver

 

The Fabric of Life

 

Acrylic on canvas, 32″ x 20″ Private collection, Pittsburgh, PA ©

                  Penny Oliver

"The Fabric of Life" is about the pituitary gland (hypophysis). This painting presents the grandeur of this tiny little gland by visually connecting so many of the organs it serves and displaying the intricate portal system. In this piece I have represented the hormones excreted by the pituitary as flowing drapes of fabric (thus the title). Each of the drapes depicts the histology of eight of the organs that rely on the pituitary for proper function. They are shown, from left to right: thyroid, adrenal gland, breast, ovary, testis, bone, kidney, uterine smooth muscle. The carotid artery sits in the background as a reminder of the importance of the blood flow to carry the hormones throughout the body. I have taken the wall of the artery off in layers to expose the smooth muscle, the elastic membrane and the endothelium. I have shown the cells of the adenohypophysis as well as the neurohypophysis (with herring bodies). The blood supply is intricately woven throughout. The hypothalamus is present in that I have shown pathways for the neurosecretory cells to travel to the posterior lobe as well as to the hypophyseal portal system.

"The Fabric of Life" parla della ghiandola pituitaria (ipofisi). Il dipinto rappresenta la grandezza di questa piccola ghiandola collegando visivamente tanti degli organi che serve e mostrando l'intricato "sistema portale". In questo pezzo ho rappresentato gli ormoni secreti dall'ipofisi come fluenti drappi di tessuto (da qui il titolo). Ciascuno dei teli raffigura l'istologia di otto degli organi che si affidano all'ipofisi per il corretto funzionamento. Sono mostrati, da sinistra a destra: tiroide, ghiandola surrenale, seno, ovaio, testicolo, osso, rene, muscolatura liscia uterina. L'arteria carotide si trova sullo sfondo come promemoria dell'importanza del flusso sanguigno per trasportare gli ormoni in tutto il corpo. Ho rimosso la parete dell'arteria a strati per esporre la muscolatura liscia, la membrana elastica e l'endotelio. Ho mostrato le cellule dell'adenoipofisi e la neuroipofisi (con corpi di aringhe). L'afflusso di sangue è intrecciato in modo intricato. L'ipotalamo è presente in quanto ho mostrato i percorsi che le cellule neurosecretorie usano per viaggiare verso il lobo posteriore e verso il "sistema portale" ipofisario.

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